La Locanda e la Taberna - così come le conosciamo dalle descrizioni letterarie medievali - sono il frutto di una lenta evoluzione del concetto di viaggio nel medioevo.

Già ai tempi di Tacito era vietato rifiutare ospitalità ai passanti, ma l'ospitalità gratuita in Europa era di solito limitata a tre giorni (da qui, forse, il detto popolare: "l'ospite è come il pesce: dopo tre giorni puzza").

Le taverne medievali hanno dei nomi, ma anche simboli che gli analfabeti possono comprendere: botti appese, rami di albero, scudi o spade, erano comuni in tutta Europa.

Il vino nelle Taverne

Cosa si beve nel Medioevo, a Narni? Vino, in primo luogo, forte e speziato: negli Statuti medievali cittadini del 1371 si disciplina con estrema attenzione la somministrazione del vino, insieme alle pene per chi ne adultera la composizione. Curioso è poi il legame tra l'uso di porre all'esterno della propria Locanda un rametto d'ulivo o d'altra pianta se si vuol vendere del vino nuovo, ed il nome popolare attribuito al bicchiere di vino, ovvero la "foglietta".

L'arte dei Tabernari a Narni ricopre un ruolo molto importante. Tra le leggi più interessanti non possiamo non citarne almeno una:
"...che nessuno vada in giro per le taverne di Narni o del comitato dopo il primo rintocco della campana che suona di notte per la custodia del comune..."

Le taverne della città oggi possono offrire un vero affresco di sapori medievali a chiunque sia curioso di sperimentare un viaggio nel tempo attraverso i sensi.

…che nessuno vada in giro per le taverne di Narni o del comitato dopo il primo rintocco della campana che suona di notte per la custodia del comune…

Statuto medievale