Nonostante gli sforzi della Chiesa di sopprimere tradizioni religiose di origine pagane, queste continuano a sopravvivere nei festeggiamenti che seguivano i ritmi di un antico calendario popolare. In epoca medievale, come nella Narni del Trecento, la resistenza di usanze "primitive" derivano da feste di origine umbra e romana. Accanto ad un aspetto profano il tempo della festa partecipa al culto del sacro tramite la commemorazione di momenti della vita di Cristo o della Vergine: esso si organizzerà nella giornata di festa secondo due momenti, uno legato al momento sacro, lasciando al resto il carattere ludico e profano. Le festività liturgico calendariali sono rapportabili a quelle di un calendario popolare legato spesso a pratiche agrarie. Nel mondo rurale il tempo è scandito dalle trasformazioni annuali della natura e antichissimi culti popolari. Le festività del calendario liturgico sono "feste popolari" legate sì ad eventi di natura religiosa, ma vissute secondo interpretazioni folcloriche del verificarsi di particolari eventi.

In particolare, a Narni nessuna festa superava per fasto e durata quella che a Narni si teneva in onore del Beato Giovenale Vescovo e Martire, protettore della città. Vuole la tradizione che Giovenale, vissuto nel IV secolo, fosse un medico africano. Filatelfia, nobile romana, lo inviò a Narni dove i culti pagani erano ancora fortemente radicati. La sua opera come primo Vescovo completò la trasformazione della Narni cristiana convertendo e battezzando numerosi narnesi. Notevoli furono gli episodi in cui manifestò la carità cristiana: il popolo lo acclamò quando, in occasione della calata dei Carpi durante l'assedio alla città, si raccolse in preghiera attorno al proprio Vescovo invocando salvezza e protezione. Fu allora che un violento nubifragio causò danni agli assalitori che fuggirono terrorizzati. Giovenale replicò il miracolo dell'Eucarestia e del vino consacrato. Morto il 7 Agosto del 376 è rappresentato dall'iconografia classica con gli attributi di Vescovo e la palma del martirio. Il codice Bernense del Martirologio Geronimiano lo ricorda il 3 maggio come martire.

Il sepolcro di Giovenale, nella cattedrale narnese, fu meta di pellegrinaggi nell'antichità. La sua festa si colloca tradizionalmente al 3 di Maggio, ma nel culto locale una seconda data onora il Santo ogni 7 Agosto. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale sepolto a Narni fu trafugato insieme con quello dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ed in seguito restituito a Narni e posto nella Cattedrale dove attualmente è conservato.

In onore, lode, gloria, ed esaltazione, e riverenza di Dio Onnipotente, e della gloriosissima Maria sempre Vergine dolcissima madre, ed anche dei beati apostoli Pietro e Paolo, e del beatissimo martire San Giovenale patrono,
governatore, difensore, e protettore del Comune e del Popolo di Narni; e di tutto il consorzio e trono celeste…

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