La celebrazione del Santo defensor civitatis, era vissuta dai narnesi secondo due rituali fondamentali: quello religioso e quello laico.

La sacralità della festa si manifestava con alcune cerimonie la più importante delle quali era una imponente processione che riuniva autorità civili e religiose. Si svolgeva la sera del 2 Maggio dopo compieta, dopo il tramonto cioè, e si concludeva con una cerimonia di Offerta di ceri e doppieri da parte delle autorità cittadine, dei castelli, delle arti, di parrocchie e confraternite, ma anche di tutta la popolazione. La luminaria avveniva sotto lo sventolio dei gonfaloni, accompagnata dai cori religiosi delle confraternite e dal suono degli strumenti musicali. La processione si concludeva nella Cattedrale dedicata al Santo, dove tutti i gruppi venivano chiamati ad effettuare la propria offerta.

Gli Statuti del 1371 segnano il tempo di quel cerimoniale che, oltre a vestire i significati del sacro, contiene quegli elementi politici e sociali di coagulo con la religione che esprimono i caratteri di forza della città.

Nelle processioni e nelle manifestazioni pubbliche, vari sono i significati distintivi che permettono di individuare per ogni soggetto, per ogni gruppo, il proprio ruolo. La struttura processionale, gli abiti, i colori, i vessilli e le bandiere, assolvono a tale compito soprattutto nella festa: ognuno rimanendo al proprio posto, potente o miserabile che sia, si mostra pubblicamente secondo la collocazione che lo individua all'interno del proprio gruppo sociale.

Dal XVI secolo, durante l'Offerta dei Ceri, la città celebrava la sua pietas nei confronti di un omicida, che inginocchiato alla destra dell'altare, con mani legate, capo rasato e guinzaglio al collo, veniva percosso tre volte con una verga in segno di correzione e quindi liberato.

Dagli Statuti medievali narnesi:

 "Item statuimus quod Vicarius dictae civitatis ad honorem e reverentiam ... Beatorum Juvenalis Martiris ... Offeri faciat ... Ecclesia Beati Juvenalis in die Festivitis ipsium dé mense Maij unum pallium sericum ... Pallium prò Ecclesia Beati Juvenalis quatuor florenorum de auro"

"Item statuimus, quod quaelibet Ars Civitatis Narniae debat facere cereum de cera in Festa Beati Juvenalis de mense Maij, ut consuetum est."

 

Item statuimus, quod quaelibet Ars Civitatis Narniae debat facere cereum de cera in Festa Beati Juvenalis de mense Maij, ut consuetum est.

Statuti medievali narnesi